Lettera indirizzata al Sig. Giacomo Maria Foscarini a Milano

Carteggio Fiorio Foscarini

Lettera indirizzata al Sig. Giacomo Maria Foscarini a Milano

Pregiatissimo Signore

Quantunque non parta oggi il Bellinetti le invio la presente per la posta per non lasciarla senza mia. Spero che avrà ricevuto dal Bellinetti le due boette tabacco, come pure il signor Berra avrà ricuperato il suo involto panno che deve esser stato lasciato dal Bellinetti al suo facchino di nome Bellasjno che sta fuori del dazio di Porta Tanaglia in casa del mercante di vino detto Valentino vicino alla Crosetta.
Non essendo ripatriato il Torelli diedi l'incarico al Garoni che accettò volontieri e la riverisce distintamente. Anche il Carcano sabato mi chiese conto con premura sì di Lei che della sua famiglia, e Le anticipa i suoi saluti poicchè dice che presto si vedranno a Milano. Nel ritorno che feci da Biumo d'aver preso la misura dello specchio incontrai il signor Manenti che fece mille stupori nel vedermi colla sua solita aria min... (sic) mi domandò conto di loro, e voleva persuadermi che andassi a trovare un momento il C. che si trovava solo nel suo studio dicendomi anche perché era presso per partire e mi riescì di cavarmela pulitamente; ma quando fui passato rozzi (?) trovai la signora Contessina che mi fermò, che mi chiese conto di Loro, che si lagnò meco perchè ha saputo che ero venuto a Milano, e che non ero stato da essa che mi avrebbe incombenzato di qualche lettera, de' suoi saluti, e finalmente mi disse per ben due volte se avevo nulla da dirgli per Lei perchè conta di partire da qui martedì assieme a suo Marito, e che apena che sarà colà arrivata verrà a fare una visita alla signora, e mi ripettè per la terza volta vedendo che io nulla rispondevo, se avevo nulla a dirgli o per Lei o per la signora R. al che la pregai al caso la vedesse di portarle i miei rispetti, poicchè avendo già regolato carteggio con Lei, non sapevo cosa dirgli di più, e mi son congedato. Si vede che questi signori CC.ti non se ne hanno avuto a male che la signora non gl' abbia fatto l'invitto formale di venire da Lei... (sic)
Mi ha raccontato il Jacchini che sarà circa otto giorni che al casino trovavasi un libercolo stampato dal Conte, ch'io non so se sia recente o vecchio, sopra i Pomi di Terra, e che nella facciata del frontespizio ove vi è il titolo del libro (che non so come sia espresso) sotto vi era il nome dell'autore, cioè Dandolo e sotto a questo nome fu scritto in carattere in Stampatella Illetterato (sic), e così pure sotto la prefazione dove vi è ripetuto il Nome del C. D... fu pure ripettuto collo stesso carrattere (sic) Illetterato lo che ha mosso le risa per molto tempo frà gli astanti, e se ne fece commedia. Fra i Bolchinisti si cercava il tomo del Goldoni ove è inserita la farsa di Arlecchino servo dei due Padroni per farne altra commedia applicandola al C. Infatti fu detto pubblicamente che faranno tanto che dovrà slogiare da Varese quell' Ignorante! Jacchini mi soggiunse che quando si parla di Lei parlano con grande riservatezza, e che non v'è nessuno che azzardi a dirne male perché non ponno trovarne alcun mottivo, e che anzi terminano sempre nel dirne bene, al più al più che dicono che il Foscarini è un gran Uomo Accorto (sic) ma non ponno dire più di così. Il Robbioni il Vecchio ritornato da Milano dice essere stato in Piazza a S. Allessandro ma che non è stato buono di trovar la sua casa, disse che presto ritornerà per la venuta de' Sovrani e che allora verrà da Lei sicuramente.
Giovedì le spedirò il vino nelle bottiglie, e una del Krisvasser che ho levato dalla cantina di Biumo. Non sapendo bene il preciso dovuto al Frasconi pregai il Zetta che hà già in mano dei danari che hà scossi dall'Orbo, di esborsare al Frasconi suddetto ciò che gli andava d'interessi di farsene fare ricevuta, e di tener conto fino alla sua venuta.
Parlai pure col Zanzi il quale dice che quando gli porterò la carta bollata mi farà altra ricevuta, ma che altrimenti egli non vuole esborsare di sua saccoccia soldi sei e mezzo perche anche l'amministrazione non vuole esserne perdente, dicendo che spetta a quello che ricerca la ricevuta a prestare la carta bollata.
Ho mandato a prendere questa mattina la lettera, ma bisogna che il messo si sia fermato a sentire l'organo nuovo del Biroldi oggi sfoggiato (sic), e intanto ne rimango senza. Lucia la ringrazia e per il carro legna, e per i due boccali vino. Subito dopo le feste spedirò la legna al Cancelliere ed al Curato; ne parlai già con essi e la ringraziano. Nella ventura settimana spedirò il vino al Bellinetti, e così pure il carro fieno al sole. Anche Giuseppe fin ora non ha potuto mandare il fieno a Ronchi per cagion delle strade. Quando mi ritornerà il libro delle giornate del Camparo manderò a chiamare quelli che hanno i denari pronti per i fitti del S. Monte. Intanto siamo desiderosi di vederla qui presto arrivare. Tutti i mia famiglia rinnovano le felicitazioni per le presenti feste, nel mentre che mi protesto di Lei obbligatissimo ed ossequendissimo servitore
Vincenzo Fiorio

P.S.
Qui acclusa le trasmetto la fede del Rossa ove vi sarà il nome della supplicante. La supplica madre l' hà (sic) già mandata alla congregazione col mezzo dello stesso parroco. Anche l'Abb. Elena la ringrazia; esso pure ha già innoltrata a quel direttorio Elemosiniere la fede occorrente di nuovo
25 dicembre 1815 Cartabbia
Sulla pagina 4 del foglio è scritto:
Al Sig. Giacomo Maria Foscarini Milano

Sottolineato nell'originale

(Trascrizione di Claudia Morando)